L'Architettura del Centro Storico



Nonostante un certo stato di degrado, il centro storico di Troina con il suo patrimonio storico artistico monumentale in cui l'architettura classica greca e romana si fonde con le culture architettoniche dell'occidente, dell'oriente, del nord Europa e del mondo arabo e bizantino, può essere considerato come un "libro reale" di storia dell'arte. Anche il visitatore più distratto ed incompetente può attingere e far proprie le testimonianze culturali di civiltà del passato. Infatti in esso si possono ammirare strutture di epoca greca del V sec. A.C. (portate alla luce da recenti scavi archeologici), edifici baronali del XVII sec., fabbriche militari, quali la torre campanaria del XII sec. e il regio castello di città o torre capitania del XV sec., numerosissimi edifici religiosi che vanno dal XI sec. al XIX sec. e varie tipologie edilizie del XVII - XVIII secolo che si possono trovare nei quartieri storici di Santa Lucia, San Procropio e Scalforio.

Un esempio su tutti è lo stupendo complesso di edifici religiosi che si trova nella parte alta della città, dove nel raggio di qualche decina di metri sono concentrate numerose chiese erette l'una accanto all'altra oppure l'una sull'altra e in cui è possibile ammirare tutta l'architettura del passato. Nella Cattedrale, "fabbrica militare e religiosa nello stesso tempo, (tesi confermata dallo scritto di C.G. Canale «La Cattedrale di Troina», S.F. Flacovio - Palermo 1951 pag. 9; di G. Di Marzo «Delle Belle Arti in Sicilia», Palermo 1859 pag. 142; e da G. Malaterra «De rebus gestis Rogeri, Calabriae et Siciliae Comitis et Roberti Guiscardi ducis, fratris ejus. R.R.II.SS», a cura di E.Pontieri, Bologna 1927) fatta costruire tra il 1066 e il 1070 per volere del Conte Ruggero", si fondano la cultura normanna dei maestri "Caementari" con quella delle maestranze arabo - bizantine locali, fino al classicismo accademico della fine del XVIII secolo che disegna l'attuale prospetto dell'edificio.

Nell'Oratorio del SS. Sacramento o dei Bianchi, "eretto in corrispondenza del transetto laterale della Cattedrale Normanna e forse in prossimità del Consulare Palatium (vedi Casagrandi - Orsini, «Il nome antico di Troina» 1893 p.p. 31-33)" l'architettura rinascimentale del XV secolo coesiste quasi in simbiosi con l'architettura barocca della fine del XVI sec.

A riprova della valenza architettonica e culturale del patrimonio monumentale di Troina ci vengono gli scritti di numerosissimi autori del passato nazionali e stranieri quali: G. Di Marzo «Delle Belle Arti in Sicilia», Palermo 1859; E. Pontieri «Tra i Normanni in Italia Meridionale», Napoli 1948; M. Salemi «L'Arte Italiana», Firenze 1941; S.Bottari « La genesi dell'architettura siciliana del periodo normanno», Arch. Storc. Sic. Or. Anno VIII 1932; C. Enlart «Architecture Romane in «Historie de l'Art» di A. Michel, Paris 1938; E. Caspar «Roger II und die grundug der normannisch sizilischen monarchie», Innsbruck 1904; E. Lavignino «Arte Medievale», Torino 1949; V. Golzio «Architettura Bizantina e Romanica», Milano 1914; T. Fazello «Storia di Sicilia» d'ECA I, X cap. I , Palermo 1930; o quelli pubblicati nel recente passato da accademici quali C. G. . Canale «La Cattedrale di Troina», S.F. Flacovio - Palermo 1951 e dell'architetto L. Allegra nella sua tesi di laurea.

 

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ing. Massimiliano Stazzone
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